"I colori? Li voglio tutti.
"Se chiudi gli occhi nel sole - asserì Arlecchino - vedrai il caleidoscopio. Gli azzurri, la chiarità dei cieli e delle nuvole, e il rosso dei tramonti.
"Ma se guardo le nuvole mi perdo. "Allora siediti su un muretto, o sdraiati su un prato - suggerì Arlecchino -. Aspetta e ti troveranno.
Tra un attimo - aggiunse - ad occhi chiusi vedrai il bruno della terra e le radici che si fanno strada per tornare a fiorire.
"Le foglie, il verde delle siepi e il blu che si mescola...
"Al grigio - disse Arlecchino. Il grigio li assorbe tutti, come il silenzio assorbe i rumori. Il nero no, evita il nero.
"Però nelle stanze buie mi farò coraggio, se mi abituo al nero
"Il nero - osservò Arlecchino - non fa paura, ma non deve durare troppo a lungo, se vuoi che il caleidoscopio riprenda. Attraverso il marrone si arriva al rosso, e al giallo che apre le porte alla felicità.
All'improvviso, il violetto, e l'indaco e il blu.
"Posso sprofondare?
"Sì - rispose Arlecchino.
mercoledì 14 marzo 2018
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